Bagheria, Palermo, 1912 - Roma, 1987
A Bagheria Guttuso frequenta lo studio di Domenico Quattrociocchi, un pittore naturalista, e la bottega di Emilio Murdolo, da cui impara l'arte di macinare i colori. Più tardi, a Palermo, frequenta lo studio del pittore futurista Pippo Rizzo e si iscrive alla Facoltà di Legge, ma ben presto la abbandona per dedicarsi completamente alla pittura.
Nel 1937 si trasferisce a Roma, dove apre uno studio che diviene ben presto punto di incontro di artisti ed intellettuali romani; conosce Mafai, Cagli, Mirko, Melli, Fazzini, Ziveri e Carlo Levi.
Nel 1940 Guttuso si iscrive al P.C.I. e si affilia al gruppo Corrente. Attratto dalla pittura quanto dalla giustizia sociale, attraverso l'arte voleva rendere conto della realtà della società. Intraprende così la strada del Neorealismo, divenendone il principale esponente italiano.
In quagli anni viaggia molto ed espone anche all'estero: Londra, New York, Berlino, Parigi, dove nel 1945 incontra Picasso e ne diviene amico, Varsavia, dove è eletto membro del Consiglio della Patria.
Nel 1948 è tra i fondatori a Milano del gruppo Fronte Nuovo delle Arti insieme a Turcato, Vedova e altri.
Tra le sue opere più importanti si ricordano I funerali di Togliatti (1972) e La Vucciria (1974).