Giovanni Battista Bertucci il Giovane (Faenza, 1539 - 1614) - Olio su tela; cm 56 x 44
Il dipinto fu donato al Comune dalla famiglia Bocchini alla fine dell'Ottocento; date le piccole dimensioni si suppone che si tratti di un'opera di destinazione privata o del bozzetto di un'opera più grande.
L'invenzione compositiva di questa Deposizione risale a Giulio Clovio ed è giunta al Bertucci attraverso le stampe tratte dall'olandese Cornelis Cort e in seguito dal bolognese Domenico Tibaldi. Ciò spiega i riferimenti alla scuola fiamminga del XVI secolo presenti nell'opera.
La tela rappresenta Cristo deposto dalla croce sorretto dalla Vergine, da San Giovanni a sinistra e, a destra, dalla Maddalena inginocchiata.
Sullo sfondo si distinguono altre figure, tra le quali Giuseppe d'Arimatea e Nicodemo, inserite in un paesaggio naturalistico dove compare al centro, in lontananza, la città di Gerusalemme e a destra il Monte Calvario con le croci.
La luce diffusa illumina i personaggi creando ombreggiature, mentre i colori risultano sbiaditi per la probabile cattiva conservazione dell'opera.